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La Serie A muta ancora: via al calendario asimmetrico

È già da qualche anno ormai che i più nostalgici hanno dovuto cominciare a far fronte con le tante – alcune obbligatorie – modifiche a tutto ciò che ruota attorno al nostro caro amato pallone.

“Chi si ferma è perduto” recita un vecchio adagio, e nemmeno l’industria del calcio può fare eccezione: si è partiti dalla rivoluzione degli orari, che ha costretto gli appassionati a dover digerire il turno spezzatino condito da partite collocate ad orari – fino a qualche anno fa – impensabili. Una scelta obbligata affinché i match della nostra Serie A cominciassero ad essere appetibili anche per i nuovi appassionati, costretti per motivi di fuso orario a levatacce improponibili per seguire gli eventi di casa nostra.

Poi è arrivata la rivoluzione digitale, quella che ci porterà – a partire dalla prossima stagione – a seguire la Serie A quasi esclusivamente sulla piattaforma streaming di Dazn; con tanti saluti alla cara vecchia parabola, che dovrà correre ai ripari per evitare di soccombere definitivamente.
Infine, con il Consiglio di Lega dello scorso 2 luglio, si è arrivati alla rivoluzione del calendario Serie A: via al classico format con gare ad andata e ritorno perfettamente simmetriche, per far spazio a quello cosiddetto asimmetrico.

“Il nuovo format, già in vigore in altri campionati come la Premier League, la Liga e la Ligue 1, avrà una particolare novità rispetto alle altre nazioni: le partite del ritorno totalmente diverse da quelle di andata come ordine e composizione all’interno dello stesso turno”. Questo in sintesi quello che succederà a partire dal prossimo agosto; verosimilmente, dunque, verranno effettuati due sorteggi: uno che stilerà il campionato per il girone di andata, ed uno per quello di ritorno.

All’atto pratico non dovrebbe cambiare nulla per le società; parafrasando uno dei detti più celebri legati al mondo del calcio: prima o poi bisogna comunque incontrarle tutte.

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